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Impedenza: facciamo chiarezza

L’impedenza è uno dei primissimi fattori che un armonicista guarda in un microfono, ma siamo sicuri che sia davvero capita? In questo articolo facciamo un po’ di chiarezza. Senza giri di parole, senza misteri. Per farti acquistare in sicurezza.

Per definizione, l’impedenza è “resistenza a un segnale di corrente alternata”. Nel nostro caso è il segnale del microfono che usiamo che altro non è che un’immagine elettrica del nostro suono. In realtà, tutto ciò che conta è la “potenza”, tuttavia possiamo avere la stessa “potenza” con bassa tensione (Volt) e tanta intensità di corrente (Ampere) o con alta tensione e bassa intensità di corrente. L’impedenza, essendo a tutti gli effetti una resistenza, si misura in Ohm (simbolo Ω).

Nella pratica dobbiamo avere un carico di segnale con il quale nutrire l’amplificatore che sia quello che il nostro amplificatore si aspetta, in modo da far funzionare al massimo delle possibilità entrambi.

Un esempio pratico è quando colleghiamo un microfono con elemento ceramico o cristallo che di norma ha un’uscita a 5MΩ (5 Mega Ohm) ad un amplificatore per chitarra che, di solito, si aspetta un’impedenza di 50KΩ (0,05 Mega Ohm). Il risultato è un suono sottile, senza bassi. Insomma senza tono. Questo perché le due impedenze non sono lontanamente corrispondenti.

Nel mondo dei microfoni abbiamo principalmente due gruppi: quelli a bassa impedenza e quelli ad alta impedenza. I primi sono i microfoni che usiamo normalmente per cantare (e di tecnologia più recente), vengono collegati all’impianto voce e permettono di essere collegati a cavi molto lunghi senza perdita di segnale o ronzii.

I microfoni ad alta impedenza, invece, sono microfoni che normalmente hanno un’uscita con connettore Switchcraft (dove inserire un cavo da chitarra e poi collegarlo all’ampli) oppure direttamente con un cavo che finisce con un connettore chiamato “jack” (che misura 1/4 di pollice) che viene collegato direttamente all’amplificatore.

I microfoni “bullet” o a “fanale di bicicletta” più popolari e diffusi sono ad alta impedenza.

Quindi basta solo un’alta impedenza per il suono che voglio?

La risposta è dipende.

Esistono, come abbiamo visto microfoni ad alta e bassa impedenza. Ma esistono anche microfoni a doppia impedenza (il 545 della Shure ne è un esempio: c’è un selettore interno che permette di cambiare l’impedenza di uscita) e microfoni a media impedenza. Un microfono ad alta impedenza (come spesso si vede su Ebay, nelle foto dei vari venditori) non significa che quello specifico microfono suonerà bene. Significa solo che ha un segnale di uscita alto. Ma non ci darà caratteristiche sonore del microfono che, ipoteticamente, potrebbe non avere quel mordente che cerchiamo o quei bassi che vorremmo.

Per collocare le impedenze, diciamo che a grandi linee tutto ciò che sta intorno ai 1000 Ω è alta impedenza, 50-100 Ω è bassa impedenza e ciò che sta nel mezzo è media impedenza.

Alta impedenza non significa necessariamente un microfono che va bene ovunque: se usiamo un microfono ad alta impedenza su un amplificatore piccolino (magari un 5 Watt), questo distorcerà immediatamente, prima di portarlo ad un volume apprezzabile.

Come mai?

Qui entra in gioco l’headroom.

L’headroom è un termine che si usa spesso quando si parla di amplificatori, ma è stato preso dal mondo delle automobili: è lo spazio che c’è tra la testa del guidatore e il cielo dell’automobile. Negli amplificatori è il volume fino al quale l’ampli suona pulito e oltre il quale inizia a “crunchare” o, se preferiamo, a saturare o distorcere.

Maggiore è l’headroom più alto sarà il volume che l’amplificatore sparerà prima di raggiungere il suono saturo che normalmente cerchiamo. Ampli con wattaggio più grande hanno maggiore headroom, ampli con wattaggio più piccolo hanno minore headroom.

Da qui capiamo immediatamente come ampli e microfono (o headroom e impedenza) lavorino in maniera simbiotica e che non ci sia una sola risposta per tutte le esigenze.

Il suggerimento che ci sentiamo di darti è quello di acquistare prima il microfono che soddisfa le tue esigenze e poi andare a caccia dell’amplificatore che faccia al caso tuo. Spenderai meno e potrai portare con te il microfono se vorrai testare degli amplificatori.


Ma se il mio microfono non ha l’impedenza giusta per quell’amplificatore?

La soluzione è ad oggi molto semplice. Si acquista un convertitore di impedenza.

Nel caso ci serva trasformare un microfono a bassa impedenza in uno in alta, basta acquistare uno spinotto come questo qui sotto: prevedere di essere collegato tra il cavo XLR (o canon) del tuo mic e l’amplificatore.

Nel caso dovessimo, invece, collegare un’alta impedenza ad un ingresso a bassa impedenza, dovremo usare una D.I. Box.

Ultime considerazioni

  1. I microfoni e gli amplificatori funzionano meglio con determinati livelli di carico o di drive, rispettivamente. Per questo è importante “abbinare” l’impedenza del microfono all’impedenza del dispositivo a cui è collegato: un amplificatore, un pedale, un trasmettitore wireless…
  2. I trasformatori di impedenza sono dispositivi semplici che possono “abbinare” un microfono a bassa impedenza ad un carico ad alta impedenza, o viceversa. A causa dei sessi dei connettori coinvolti, i dispositivi che collegare microfoni a bassa impedenza ad alta gli ingressi di impedenza sono generalmente indicati come Trasformatori di Impedenza, mentre dispositivi che collegano microfoni ad alta impedenza ad ingressi a bassa impedenza sono indicati come “D.I Box (D.I. sta per Direct Input “Ingresso diretto”)”.
  3. I sistemi a bassa impedenza sono arrivati ​​più tardi di quelli ad alta impedenza e sono stati sviluppati per poter usare cavi molto più lunghi e respingono meglio il rumore (come il ronzio) che è tipico di un cavo.
  4. Non vi è alcuna differenza nel tono e nella resistenza al feedback tra microfoni ad alta o bassa impedenza.
  5. I microfoni a bassa impedenza sono quasi sempre cablati con connettori “XLR” come standard mondiale del settore.
  6. Per i dispositivi ad alta impedenza vengono utilizzati diversi tipi di connettori, incluso l’XLR, tuttavia, quando si utilizza XLR, il cablaggio del cavo è diverso da quelli in bassa impedenza. Mescolare cavi e microfoni a bassa e alta impedenza solo perché possono essere collegati insieme può portare a scarse prestazioni.
  7. Non c’è niente di sbagliato nel collegare un microfono ad alta impedenza con un connettore XLR a un carico ad alta impedenza (come un amplificatore) con un cavo che ha XLR a un’estremità e jack all’altra. C’è qualcosa di sbagliato, tuttavia, nell’usare lo stesso cavo per collegare un microfono a bassa impedenza all’amplificatore. Innanzitutto, c’è una mancata corrispondenza di impedenza e nessuno dei due funzioneranno come potrebbero.

Speriamo di averti chiarito ogni dubbio e, come sempre, siamo a tua disposizione. Basta contattarci

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Manuale Di Armonica Diatonica!

Manuale Di Armonica Diatonica

Il “Manuale Di Armonica Diatonica – per armonicisti da Zero a Musica” scritto da Riccardo Grosso è uscito ieri.

Per non lasciarvi senza materiale didattico e per darvi un servizio completo e tempestivo, lo abbiamo inserito in catalogo. In promozione fino a fine Agosto.

Il “Manuale Di Armonica Diatonica” è un’opera importante:

  • 510 pagine
  • 494 esercizi
  • 31 capitoli indipendenti
  • backing track per esercitarsi

Il lavoro che Grosso ha fatto racchiude più di 20 anni passati sull’armonica come insegnante, come musicista internazionale e come tecnico dello strumento. Nel manuale sono inserite tutte le nozioni necessarie per partire da zero e diventare musicista.

Si parla di storia dell’armonica, di tecniche di base, tecniche intermedie e avanzate. Troviamo una sezione dedicata alla teoria musicale per armonicisti che spiega accordi, progressioni armoniche, improvvisazione, strutture Blues.

Il Blues, qui, è usato come base per impostare i ragionamenti di teoria musicale che possono poi essere applicati ad ogni genere: folk, rock, pop, jazz, hip hop, techno…

Si parla di armonicisti, brani da ascoltare, manutenzione e customizzazione.

Una sezione è dedicata agli overbending (overblow) e ci sono, diffusi per tutto il manuale, suggerimenti e considerazioni pratiche pensate per l’armonicista che vuoi essere. Oltre a tutto questo si iniziano a capire amplificatori, microfoni, effetti…

Scaricabile con tre file: un PDF è il manuale vero e proprio, un file RAR contiene tutti gli esercizi audio e le backing track divise per capitoli e un ulteriore PDF invece contiene le tablature vuote per le tue trascrizioni.

Quello che si trova in quest’opera non è il solito “metodo” che “inizia” all’armonica, ma un vero e proprio manuale che saprà guidare nella comprensione e nell’apprendimento del come fare e perché farlo!

Clicca sull’immagine per andare alla scheda del manuale.

Se vuoi saperne di più, Grosso ha pubblicato un articolo di approfondimento sul suo manuale che trovi qui.

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Giovendorser presenta: Billy Branch (Suzuki)

La Suzuki Manji è molto adatta alle mie esigenze come artista: il suo design elegante è facile da usare e si adatta comodamente nelle mie mani

Billy Branch

Quando si pensa ai diversi musicisti Blues il riferimento geografico è spesso legato al sud degli States, ma non è il caso di Billy Branch, nato a Chicago nel 1951 ed è cresciuto nella città di Los Angeles.

Billy prese per la prima volta un’armonica all’età di dieci anni e cominciò subito a suonare semplici melodie. Nell’estate del ’69 tornò a Chicago e si laureò in scienze politiche presso l’Università dell’Illinois.

Fu durante questi anni che fu introdotto al Blues.

Presto s’immerse nella scena Blues locale trascorrendo una grande quantità di tempo in leggendari club blues come il Queen Bee’s e il Theresa’s Lounge, imparando e affinando la sua tecnica grazie anche ad armonicisti come Big Walter Horton, James Cotton, Junior Wells e Carey Bell.

Fece la sua prima registrazione per la Barrelhouse Records e iniziò a lavorare come apprendista armonicista nel Chicago Blues All-Stars di Willie Dixon.  Alla fine ha sostituì Carey Bell e lavorò con Willie Dixon per sei anni.

Durante questo periodo, Billy formò i Sons Of Blues (S.O.B.s) con musicisti che erano figli di famosi artisti Blues. I S.O.B.s originali consistevano di Billy, Lurrie Bell, Freddie Dixon e Garland Whiteside con i quali girò anche l’Europa suonando al Festival di Jazz di Berlino. Successivamente registrò per le sessioni dei Living Chicago Blues dell’Alligator Record (nominate ai Grammy) e suonò regolarmente in studio in oltre un centinaio di album.

Billy ha registrato e/o suonato con un incredibile elenco di leggende del blues tra cui: Muddy Waters, Big Walter Horton, Son Seals, Lonnie Brooks, Koko Taylor, Johnny Winter e Albert King.

Nel 1990 registra con altre tre “HARPLEGENDS”: Carey Bell, Junior Wells, e James Cotton;  l’album “HARP ATTACK!” vincitore del W.C Handy Award.

Anche nel 2004 riceve un W.C. Handy Award, questa volta insieme Kenny Neal con il disco “DOUBLE TAKE” per l’etichetta Aliigator.

Una delle tante iniziative di Billy è quella di portare avanti la tradizione blues alle nuove generazioni attraverso il suo programma Blues In The Schools.

È un educatore blues dedicato e ha insegnato nel sistema scolastico di Chicago per oltre vent’anni come parte del progetto Urban Gateways. Ogni anno, alcuni dei suoi migliori studenti aprono il Main Stage al Chicago Blues Festival, evento trasmesso in tutto il U.S. su la National Public Radio.

Il produttore Blues, Chicago Beau ha scritto: “Billy Branch è diventato un faro, un modello per i suoi tempi come artista e attivista socioculturale: Billy Branch è un Bluesman; Billy Branch è il Blues.

Da diverso tempo Billy Branch è un endorser del marchio SUZUKI: www.suzukimusic-global.com

Suona il modello Manji e questo è il suo pensiero:

Prima di tutto vorrei dire che sono molto contento di lavorare con Suzuki come nuovo sponsor. Sono anche orgoglioso di rappresentare il nuovo modello Manji e, soprattutto, onorato di aver contribuito al design di questa nuova dinamica armonica diatonica. Sento che la Manji è molto adatta alle mie esigenze come artista. Il suo design elegante è facile da usare e si adatta comodamente nelle mie mani. È leggera, ma offre un tono vivace e ricco che, come ogni serio suonatore di armonica Blues sa, è essenziale per una buona performance. Sono sicuro che il fondatore, Mr. Manji Suzuki, sia orgoglioso di avere il suo nome associato a questa armonica e anche io sono molto orgoglioso di suonarla.

Per conoscere meglio Billy Branch visita il suo sito www.billybranch.com

Qui sotto, invece, puoi scoprire la Suzuki Manji e tutti gli altri strumenti offerti dalla Suzuki.

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Seydel SOLIST PRO 12 STEEL – Video Recensione

Solist Pro 12 Steel

La Solist Pro 12 Steel è la 12 fori di casa Seydel che, dopo averci abituato a delle diatoniche a 10 fori che si posizionano tra le migliori al mondo, ci consegna una diatonica “estesa” con due accordature a disposizione: Low-Octave (alla Sonny Boy Williamson II su Bye Bye Bird) e una versione in Solo-Tuning, che Riccardo Grosso ha testato per La Bottega Dell’Armonica

Grazie alle tre ottave complete disponibili nell’accordatura Solo, possiamo permetterci di:

  1. Approcciare alle melodie
  2. Esplorare la terza posizione
  3. Avvicinarci all’uso delle armoniche cromatiche

Ance in acciaio, comb in acero laccato, cover in acciaio e una dimensione compatta, rendono la Seydel Solist Pro 12 Steel un’armonica interessante e sicuramente versatile per chiunque voglia ampliare le possibilità musicali sull’armonica, senza rinunciare ad usare una diatonica.

Usare una Solist Pro 12 Steel ci è utile per espandere le possibilità di una terza posizione su tre ottave, nel caso volessimo suonarla in questo modo; se invece siamo fan di brani che richiedono un’ottava bassa addizionale, l’opzione Low-Richter ci regala questo tipo di soluzione. Considerando che le armoniche cromatiche hanno un’accordatura “Solo”, possiamo sfruttare le caratteristiche della stessa accordatura di questa armonica per orientarci sul fare musica con questo layout di note su una diatonica, prima di passare all’armonica cromatica.

Il video qui sotto vale più di mille parole.

Scopri le varie tonalità e le opzioni per la Seydel Solist 12 Pro Steel cliccando sull’immagine qui sotto!

Come sempre, nel nostro catalogo sono disponibili anche i ricambi forniti direttamente dalla Seydel e disponibili in pochi giorni. Se cerchi i ricambi di questa armonica, ti basta cliccare qui per trovare i reedplate.

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Lee Oskar HARMONIC MINOR: Video Recensione

Continuano le video recensioni Lee Oskar e oggi tocca alla Lee Oskar HARMONIC MINOR. Sempre nel gruppo delle accordature alterate, questa configurazione ci offre una scala minore armonica.

Dotata di un carattere orientaleggiante e quindi perfetta per suonare musiche Etniche, Mediterranee, Mediorientali e addirittura alcuni pezzi di Classica e Jazz, è una di quelle armoniche che bisognerebbe conoscere se siamo curiosi o professionisti.

Monta un comb in ABS, cover in acciaio inox e ance in ottone, se suonata con la giusta dolcezza ci regala melodie suggestive e soluzioni musicali interessanti: Riccardo Grosso l’ha testata e recensita per voi.

Come sempre per le altre armoniche Tombo, anche la Lee Oskar Harmonic Minor è disponibile, insieme ai suoi ricambi, nel nostro catalogo.

Per scoprire questa armonica e tutte le tonalità disponibili, clicca sul pulsante qui sotto.

Per capire meglio le accordature LEE OSKAR abbiamo preparto un PDF che trovate CLICCANDO QUI

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Arriva l’Estate…e le T-Shirt

Con l’arrivo dell’estate e, sembra, con la fine del Covid c’è bisogno di musica. Di musica vera, bella, sudata e suonata.

Per affrontare questa stagione abbiamo pensato di mettere l’armonica addosso, insomma di vestirla con un sorriso e con stile. Collaborando con un artista sardo, La Bottega Dell’Armonica ha realizzato delle t-shirt in cotone per Uomo, Donna e Bambino.

Le illustrazioni sono a cura di Danilo Murtas, artista che puoi conoscere cliccando qui. Famoso per le sue illustrazioni, ha deciso di abbracciare l’idea di avere l’armonica e gli armonicisti come protagonisti su un supporto che risulta inusuale: il puro cotone delle nostre magliette.

Abbiamo quindi pensato a dei temi, a chi le potesse indossare e ad uno stile che fosse tutto Made in Italy per realizzare qualcosa che sia personalizzato e unico, qualcosa che sia la tua t-shirt.

Le troverai in diversi stili e modelli sulla pagina bottegaarmonica.com/prodotti/accessori/t-shirt/ e all’interno di ogni illustrazione potrai selezionare chi le indossa, che colore preferisce e quale taglia porta.

Insomma: bello, facile, veloce e durevole nel tempo.

Per praticità abbiamo anche inserito le tabelle con le misure specifiche, in modo da poter perfezionare la scelta con la taglia che saprai calzarti a pennello. Speriamo che ti piacciano.

Qui sotto puoi vedere una piccola anteprima delle t-shirt con prezzi e stili.